Ripensare il design green nel nuovo decennio
Ila e la sfida di un interior landscaping semi-naturale ed ecosostenibile made in Italy
Nel cuore di Bergamo, lo showroom Ila apre le porte a un mondo quasi favolistico, fatto di scenari, suggestioni e sogni. L’esperienza trentennale dell’azienda, a partire dal primo albero semi-naturale creato, trova oggi il suo ideale completamento nella progettazione e nella realizzazione di allestimenti verdi per grandi spazi. “Tutto e? iniziato nel lontano 1988 con la creazione della prima pianta semi-naturale”, spiega Francis Mundackal, uno dei soci fondatori, Art & Design Director e creatore del Jungle Concept Design. “Il tronco e? al 100% naturale, mentre le essenze verdi artificiali vengono disegnate ad hoc, riproducendo la natura nei minimi dettagli. Di fatto, gli alberi che costruiamo - personalizzabili per ogni misura e desiderio dei nostri clienti - non necessitano di alcuna manutenzione, non hanno bisogno di acqua e possono portare il verde laddove le costrizioni del design normalmente non lo permettono”. Forte dei suoi mezzi, ma soprattutto delle sue idee, Ila e? da anni affermata a livello globale come una delle realta? di interior landscaping di maggiore tendenza. La gamma delle creazioni originali Ila si e? ampliata nel corso del tempo andando a inglobare anche varie tipologie di giardini verticali per ambienti interni ed esterni. Le decorazioni Ila sono riconoscibili in tutto il mondo - dall’Europa alla Russia, dai Paesi del golfo arabo fino al lontano Oriente - per il gusto unico e la capacita? di saper cogliere e raggiungere quel delicato equilibrio nell’armonizzare lo spazio del design con la fedelta? alla natura colta nel suo sviluppo. Il passato e? storia consolidata, il presente e? radioso e il futuro e? ricco di stimoli. “Abbiamo da poco creato Vertical Garden Dancing Forest, il primo muro vegetale semi-naturale al mondo. Anche in questo caso l’assemblaggio di elementi artificiali con tronchi naturali non ha bisogno di acqua e del complesso impianto di irrigazione. Siamo, dunque, liberi di progettare il design dei nostri giardini verticali in totale liberta? espressiva, conferendo loro corpo e tridimensionalita? mai visti in precedenza”, conclude Francis Mundackal.