DETTAGLI DI STILE - Dicembre 2019
Filosofia dell’eleganza
Cos’è un mito? È il racconto di dei, semidei ed eroi che con le loro gesta hanno risposto alle grandi domande della vita. Il mito è un modello, ha un forte potere di attrazione, diviene simbolo di comportamenti, dipana la matassa della vita. Ma non sempre i miti appartengono all’immaginario narrativo o al passato. A volte il mito vive tra noi, ha carne ed ossa; è un semplice umano che con coraggio e visione sovverte ogni consolidato modus operandi o vivendi della propria era, divenendo, suo malgrado, la personificazione di una risposta. Nel desiderio di dare vita a “Un’impresa
umanistica nel mondo dell’industria”, nell’affermazione di ispirazione umanista “L’uomo è al centro di tutto. Ridiamo dignità al lavoro”, sono racchiuse le soluzioni di tutti i turbamenti del mondo produttivo attuale e le risposte al malessere sociale che sta minando la nostra epoca. Brunello Cucinelli queste frasi non solo le ha pronunciate, ma soprattutto le ha messe al centro della sua filosofia di vita, rendendole tangibili anche nella sua realtà industriale. A Solomeo, borgo medievale nel quale ha sede la società, i dipendenti non sono solo numeri: gli artigiani percepiscono
stipendi più alti del 20% rispetto alla media del settore, non timbrano il cartellino di presenza, pranzano nel ristorante aziendale (che non ha nulla da invidiare a una buona trattoria), escono tutti alle 17.30 e non possono mandare mail fuori dall’orario di lavoro. In azienda regna il rispetto e si salvaguarda la dignità di ciascun collaboratore. E i profitti non mancano affatto, anzi crescono, perché “chi si sente apprezzato e valorizzato tenderà anche a sentirsi più responsabile. Di conseguenza, la responsabilità genera creatività”, spiega il leader del cashmere. Oggi Brunello Cucinelli è uno dei maggiori brand del lusso italiano ed è conosciuto in tutto il mondo. Eppure, quotando la sua azienda in Borsa, nel 2012, questo uomo illuminato ha scelto la “crescita garbata”, perché” i profitti eccessivi realizzati rubando l’anima, la dignità e il tempo libero dei lavoratori sono immorali”, ha spiegato. Sentendosi custode e restauratore della bellezza che lo circonda, inoltre, Cucinelli ascolta lo spirito di ogni luogo, prendendosene cura. Per tali ragioni ha de-cementificato il fondovalle umbro che circonda Solomeo, realizzando giardini,
orti, frutteti e parchi. A coronamento del suo “operare gentile”, ha sfoderato anche il suo animo da mecenate fondando il Foro delle Arti, una scuola di artigianato nella quale i giovani sono pagati per imparare il mestiere. Pare, dunque, che veda dove altri non scorgono affatto. Certamente Brunello Cucinelli è capace di uno sguardo profondo sulla realtà. Questa è una dote. Soprattutto, però, è un uomo di gran cultura e raffinatezza. Il suo modello d’impresa è diventato celebre a livello globale: imprenditori di ogni nazionalità vogliono vedere da vicino come si fa a cambiare le regole del capitalismo e continuare a prosperare. Capitalismo etico e impresa umanistica. A Solomeo si può. E la certezza che possa funzionare anche altrove comincia a prendere forma.