Il ruolo che la tecnologia ha assunto nella realizzazione di un edificio potrebbe far perdere di vista il focus primario della progettazione architettonica, ossia l’uomo, la persona, e la qualità della vita che entro quell’edificio si potrà sperimentare.
La persona insieme all’attenzione a ricollocare la costruzione, nuova o rivisitata, nel tessuto paesaggistico preesistente è invece proprio al centro del lavoro di Tectoo, studio di architettura nato nel 2015 con solide fondamenta: i soci fondatori, gli architetti Susanna Scarabicchi e Andrea Peschiera, provengono dall’esperienza comune di lunga data per Renzo Piano Building Workshop. “Abbiamo aperto Tectoo per mettere a frutto il comune approccio alla progettazione - spiega Andrea Peschiera - Gli anni di lavoro nel Renzo Piano Building Workshop hanno permesso di affrontare una grande varietà di progetti importanti, che oggi ci permettono un approccio trasversale”. Esperienze in Italia e all’estero, su edifici a carattere pubblico, museale, residenziale, alberghiero, master planning, una visione olistica, che prende in esame tanti aspetti e ne ricava una sintesi. “È il progetto stesso che guida la specializzazione e la ricerca tecnologica e dei materiali, non viceversa - chiarisce Susanna Scarabicchi - Oltre l’aspetto tecnico e di funzionalità, imprescindibile, ci sono altri elementi che attengono a come si vuole vivere lo spazio, mettendo la persona al centro delle scelte dell’architetto”.
Progetti sempre improntati alla concretezza. “Crediamo che l’architettura abbia un valore più alto che quello semplicemente estetico e concettuale - prosegue Susanna Scarabicchi - Chi ha studiato architettura non può che credere nel valore dell’uomo, nell’ascolto delle persone, dunque in una serie di elementi immateriali che però sono strettamente legati alla percezione degli spazi, come la luce colpisce le superfici, l’equilibrio nella sequenza degli spazi, la capacità di orientamento, i materiali, i colori e la sostenibilità come frutto di un approccio architettonico”.
Se gli strumenti tecnologici permettono di realizzare un involucro performante, l’architetto può scegliere prima di sfruttare l’orientamento, l’irraggiamento, i venti prevalenti, riducendo l’impatto della tecnologia, come si faceva in passato.
Un ritorno alle basi, riletto con le possibilità odierne, che caratterizza ogni ideazione di Tectoo. “Per l’edificio di Via Vittor Pisani a Milano - racconta Andrea Peschiera - abbiamo studiato un elemento frangisole calibrato in base all’orientamento, a protezione degli spazi interni. È ispirato alla sostenibilità che l’architettura nei secoli ha sempre curato, in maniera naturale, trovando il senso del luogo: è quello che cerchiamo sempre di fare”.
Un altro progetto è quello per l’ex Hotel Angst di Bordighera, edificio fine Ottocento con vincolo monumentale da convertire al residenziale. “Abbiamo trovato un linguaggio compatibile con il vincolo realizzando, quasi in contrapposizione alla massività dell’edificio principale, un intervento molto più leggero, di acciaio e vetro come le serre ottocentesche”, racconta Susanna Scarabicchi. Il progetto per The Social Hub, precedentemente The Student Hotel, a Torino è stato interpretato da Tectoo come una ricucitura urbana, da cui è nata l’idea del campus con un mix di funzioni e relazioni, strettamente legato al contesto e al territorio. “Non abbiamo uno stile unico, ma alcuni elementi caratterizzanti immateriali, penso alla trasparenza, alle visuali profonde, all’approccio ai materiali - dice Andrea Peschiera - Inoltre è centrale risolvere il piano terra, perché rappresenta la relazione dell’edificio con lo spazio pubblico, con l’esterno, l’incontro e la contaminazione positiva, la socialità che porta scambio e tolleranza. Ci piace pensare città aperte e inclusive”.
TECTOO SRL
MILANO
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