ORDINE DEGLI AVVOCATI DI BARI
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“Sono portavoce dei disagi e dei problemi che quotidianamente affliggono gli avvocati nel nostro distretto – spiega Giovanni Stefanì, presidente dell’Ordine degli avvocati di Bari che, con quasi 7.000 iscritti, è il quarto ordine in Italia –. Mi riferisco a carenze strutturali e di organico talmente gravi che rendono difficile l’organizzazione degli uffici e delle udienze, presupposti fondamentali per poter garantire un buon funzionamento della giustizia; ma anche redditi meno che dignitosi per tanti avvocati, soprattutto per i colleghi e le colleghe più giovani, in spregio alla legge sull’equo compenso. Nonostante quest’ultima sia in vigore dal 2017, nel distretto barese grandi clienti come banche, assicurazioni ed enti pubblici violano spesso quelle prescrizioni, imponendo convenzioni che prevedono per gli avvocati compensi inferiori tra il 50 e il 300% rispetto al parametro minimo previsto dalla legge. Non mancano inoltre carenze di organico per magistrati e personale di cancelleria”. “Bari merita una sede degna di un foro così grande – chiarisce Stefanì – che accorpi tutti gli uffici giudiziari, civili e penali. Lo spezzatino delle sedi giudiziarie umilia e mette a dura prova magistrati, avvocati, personale di cancelleria e cittadinanza, portando quasi al collasso la funzione giurisdizionale del nostro distretto. Il nostro Ordine è sceso in campo destinando risorse economiche per riorganizzare alcuni spazi e ricavare nuove aule per le udienze”. “Con la recente firma del protocollo d’intesa che individua definitivamente l’area per la localizzazione del polo unico della giustizia – conclude Stefanì – iniziamo a vedere la luce in fondo al tunnel”.