La scarpa? L'arte di Lancio tra manualità, esperienza e tatto
Da quasi cinquant’anni le Lancio interpretano l’artigianalità, il design e la creatività del made in Italy
Il distretto calzaturiero marchigiano custodisce un patrimonio artigianale fatto di qualità, attenzione per i dettagli e scelta dei materiali. Una interpretazione del made in Italy apprezzata in tutto il mondo.
Simbolo di questa tradizione è Alberto Lanciotti, dalla cui abbreviazione nasce il suo storico brand le Lancio, che dal 1976 racconta da Montegranaro (Fermo) una storia fatta di stile e di ricerca, “perché una scarpa, parte importante dell’abbigliamento - sottolinea - va costruita con manualità, esperienza e tatto”.
E proprio così nascono le scarpe sia per grandi brand del lusso che per il proprio marchio Lancio, riservato all’uomo che cerca qualità al giusto prezzo. Con passione e creatività le Lancio si consolidano sul mercato internazionale, distinguendo Lanciotti come produttore serio ed affidabile. Con l’ingresso in azienda dei figli Ivan ed Elisa si riesce a coniugare perfettamente l’approccio artigianale con le nuove tecnologie, mantenendo fermi i cardini aziendali: qualità, stile e cura nei dettagli. Una eccellenza che contraddistingue le attuali collezioni, in perfetto equilibrio tra avanguardia e classicità, a testimonianza di come artigianalità e voglia di novità convivono perfettamente.
Le calzature Lancio sono comode, sostenibili ma soprattutto adatte all’uomo che esige semplicità ed autenticità ai suoi piedi. Qui, designer e maestri calzolai collaborano per realizzare una scarpa che, con personalità ed eleganza, doni un look impeccabile e garantisca sempre il comfort del piede.
“Siamo fieri ed orgogliosi che l’intera produzione sia al 100% realizzata in Italia, dalla progettazione al taglio, dall’orlatura all’assemblaggio”, specifica Alberto Lanciotti. Tutte le lavorazioni vengono effettuate da personale altamente qualificato che garantisce un prodotto perfetto. Eppure, il distretto calzaturiero vive una profonda crisi: i grandi marchi si sono fermati, così come l’export, in particolare verso la Russia. “C’è necessità di maestranze, passione e cultura del lavoro, tra l’altro ben remunerato - dice Lanciotti - Non serve fare grossi numeri o concorrenza a chi ci copia: dobbiamo avere sempre quel tocco in più”.
Quindi, come uscire dalla crisi? “Bisogna cambiare le strategie, diversificare sempre più i mercati, riorganizzare i canali di vendita e dialogare con governatori e associazioni -conclude Alberto Lanciotti - ma soprattutto smetterla di piangersi addosso e rimboccarsi le maniche”.
LANCIO SRL
MOTEGRANARO (FM)
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