Abbandonata la funzione originale già da tempo, la scuola-officina per i dipendenti Pirelli in viale Fulvio Testi a Milano è stata rigenerata e ampliata dallo studio Arw degli architetti Camillo Botticini e Matteo Facchinelli. Un intervento in grado di conferire nuovo valore all’immobile, anche grazie alla determinazione del committente Kryalos, uno dei player più attivi del mercato immobiliare italiano. Il progetto denominato “Testi 223” si è appena meritato il “Premio In/Architettura Lombardia 2023” tra numerosi candidati in tutta la regione ed è stato selezionato al “Premio Internazionale Piranesi” in Slovenia.
L’operazione si inserisce nella più vasta area della Bicocca e ha l’obiettivo di recuperare, valorizzandola dopo diverse trasformazioni, la struttura realizzata negli anni Cinquanta. L’edificio era in origine il centro di formazione teorico pratica per giovani dipendenti Pirelli. Dal 1957 l’azienda formava gli operai specializzati e dagli anni Ottanta è stata trasformata in un centro di formazione aziendale, spiega l’architetto Botticini.
In origine la struttura si componeva di due parti: una adibita ad aule, poi trasformata in uffici, e la seconda era una sorta di prototipo della fabbrica con mattoni e shed in copertura. Questa parte era stata divisa in aule, snaturandone fortemente i caratteri originari.
L’intervento firmato Arw è arrivato dopo un periodo di abbandono, recuperando l’anima della fabbrica adeguandola impiantisticamente e termicamente, e ha innestato un nuovo volume con un carattere che rimanda alla memoria industriale del sito. È questa una delle principali ragioni che ha convinto la giuria del premio: “Un nuovo traguardo per il nostro studio; un riconoscimento importante, che viene dall’Istituto Nazionale di Architettura che ogni tre anni seleziona e premia i progetti di qualità in ogni regione, in questo caso nell’ambito del riuso” spiega ancora Botticini.
L’intervento, oltre al restauro che ha portato la parte manomessa a ritrovare la spazialità originaria, ha innestato dei blocchi di servizio che ne rendono flessibile l’utilizzo per usi diversi. Un progetto ambizioso, realizzato grazie alla forte interazione tra progettisti, impresa e committente, una collaborazione determinante per avere un esito qualitativo dell’opera.
Accanto ad Arw e Kryalos, centrale il ruolo dell’impresa trevigiana Cev, che opera da oltre 50 anni nel settore edile, e che oggi a Milano è impegnata, nella realizzazione del Villaggio per le Olimpiadi Invernali 2026, e della comasca Rattiflora che ha curato gli spazi a giardino. “Il nostro intento era restituire la memoria di un luogo produttivo che cambia destinazione, innestandolo con rispetto, ma anche ricercando un carattere legato alla memoria del sito industriale - sottolinea Matteo Facchinelli - volevamo che dialogasse con il genius loci della Bicocca, che permane nella struttura urbana rivista da Gregotti. Abbiamo lavorato per gradi, cercando il massimo potenziale ‘sbucciando’ l’edificio e rivestendolo con una nuova facciata di alluminio rosso, per valorizzarne i caratteri”.
Emerge qui la poetica di Arw, del “site-specific”, come la definiscono gli architetti. “Ogni nostro intervento nasce da una lettura profonda delle ragioni del luogo e qui abbiamo voluto interpretarla attraverso un classicismo “industriale”, milanese, rigoroso ed evocativo come nella ricerca pittorica sironiana”.
Testi 223 è uno degli ultimi interventi dello studio Arw, da dieci anni punto di riferimento nel mondo dell’architettura italiana e che, a breve, esplorerà il mercato immobiliare francese grazie alla sede parigina di prossima apertura, che si aggiunge a quelle di Milano e Brescia. La filosofia dei fondatori Camillo Botticini e Matteo Facchinelli e dei professionisti che li affiancano - una trentina in costante aumento - si rifà a una ricerca che vuole sintetizzare in forme architettoniche significative e qualitative i temi dell’abitare contemporaneo partendo da una sostanziale attenzione ai caratteri dei luoghi.
I progetti non sono per questo predeterminati, ma sono risposte specifiche ai diversi luoghi. Da qui l’attenzione alla sostenibilità insediativa, a progetti “site-specific” e a un’attenta trasformazione delle città e dei paesaggi contemporanei. Arw si distingue per il lavoro attento ai dettagli e alla costruzione che sappia restituire qualità vera, anche economica, agli investitori.
Il portfolio dei lavori più significativi di Arw lo dimostra. Lo studio sta lavorando su Green Between a Crescenzago, concorso vinto nell’ambito di Reinventing Cities, competizione globale che mira ad accelerare lo sviluppo di una rigenerazione urbana decarbonizzata e resiliente. Arw ha risposto alla call del Comune di Milano e di Redo, reinventando la dimensione fisica e sociale dell’intero quartiere con un intervento per 360 alloggi. Sempre a Milano, degno di nota è il nuovo quartiere denominato Mdv26. Anche questo progetto costituisce un’importante occasione di recupero urbanistico di un’area collocata in fregio allo scalo ferroviario di Rogoredo, un frammento di città a contrasto dell’effetto periferia che contraddistingue molte frange urbane milanesi.
Lo studio ha anche recentemente vinto un concorso a inviti privato per una nuova facoltà di medicina e scienze infermieristiche per 1.100 studenti in Puglia.Per “Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023”, Arw è titolare di un importante intervento di valorizzazione del nucleo antico. Nella Leonessa d’Italia ha progettato il Corridoio Unesco commissionato da Fondazione Brescia Musei. Si tratta di un percorso che attraversando 2500 anni di storia collega gli spazi museali dell’area urbana romano-longobarda restituendone una inedita fruizione. Sempre a Brescia è in progetto il recupero degli ex Magazzini Generali che presenta oltre al parco urbano già realizzato residenze, hotel servizi e terziario.
A Bergamo, oltre allo studio di fattibilità per il recupero dell’ex caserma Montelungo Colleoni in residenze, anche universitarie, e al recupero dell’ex area industriale Migliavacca con abitazioni di pregio, Arw ha lavorato al masterplan della zona di Porta sud. Qui il recupero dell’area degli scali risolve un tema dibattuto da decenni, proponendo un parco urbano sopra gli scali ferroviari che riconnette due parti di città ormai storicamente divise.
BOTTICINI + FACCHINELLI
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